Un nuovo modo di stare al mondo

Un nuovo modo di stare al mondo

Arte Civiltà e Sacro per abitare la Terra. Una rassegna d’arte sacra contemporanea realizzata a Varallo Sesia (VC) nell’aprile 2023. In questo contesto abbiamo pensato al sacro come «un nuovo modo di stare al mondo».

Il cibo degli dei

Il cibo degli dei

Vivere è convivere. Cogliere la rete di significati e di circostanze in cui siamo immersi. Riconoscere in ogni istante la loro presenza. E così, riconoscere chi siamo.

Il potere della memoria

Il potere della memoria

Avere memoria, ricordare, significa ricondurre nel cuore i pezzi della nostra vita. Per ricomporli e dare un senso all’esistenza.

Ragionare per emozioni e sentimenti

Ragionare per emozioni e sentimenti

L’esercizio poetico giova all’interpretazione di sentimenti ed emozioni. Ma, in azienda, diventa esplorazione attiva e coinvolgente di valore.

Cosa servono poesia e arte all’impresa

Cosa servono poesia e arte all’impresa

Poesia e arte servono all’impresa per fare impresa. Sono linguaggi che stimolano a risolvere creativamente i problemi presenti e costruire scenari futuri.

Sgocciolamenti

Sgocciolamenti

Ho imparato che il senso della vita si costruisce nell’azione, nell’esperienza. Diventare umani è il percorso che dal caos fa emergere la bellezza.

Canto del dono

Canto del dono

Ho scritto una poesia per un prodotto da regalare a Natale. Non so se sia giusto. Come non so se lo sia svendere gli auguri pur di farsi ricordare.

Staccati dallo sfondo

Staccati dallo sfondo

La sfida offerta dalla tecnologia non è tanto di integrarsi con essa, quanto piuttosto di usarla come sfondo per definire nuove forme di umanità.

Somme e totali

Somme e totali

Siamo più della somma delle nostre esperienze. Siamo cioè spiritualità, che possiamo umanamente rifondare con l’esercizio dell’arte e della filosofia.

La sublime eccedenza del mondo

La sublime eccedenza del mondo

Potremmo imparare dagli antichi: solo l’arte e la poesia possono leggere quel senso imprendibile che va oltre il linguaggio e che Kant chiama sublime.