La versione migliore di se stessi
La versione migliore di se stessi è una chimera. È un’illusione e un pregiudizio che non lascia parlare la vita.
La versione migliore di se stessi è una chimera. È un’illusione e un pregiudizio che non lascia parlare la vita.
Crescere è lasciarsi interrogare. Lasciar affiorare con chiarezza e qualità le domande su se stessi.
Crescere, diventare consapevoli è ricomporre una frattura. Tra l’unità dell’esperienza interiore e quella frammentata e molteplice delle cose e del mondo.
Ci sono almeno due modi di intendere l’evoluzione: inseguire quello che manca o godere di quello che arriva. Banalizzando: terrore o meraviglia.
Le passioni sono tracce di un percorso che ritrae il proprio rapporto con il mondo. Ricostruirle significa restituire a se stessi senso, scelte e possibilità di azione.
Chi ama il proprio lavoro lo sperimenta quotidianamente: l’attività che svolge rappresenta un esercizio sia operativo che di spiritualità; sia una produzione materiale che una costruzione di significato.
Ritornare all’origine vuol dire comprendere il viaggio lungo le nostre esperienze, con il suo groviglio di condizionamenti talenti e pregiudizi.
Ancora prima di qualsiasi tecnica conta la capacità di immaginazione, conta saper attribuire alla storia che viviamo nuovi significati e direzioni.
Parole, cambiamento, creatività, ingredienti essenziali alla crescita personale, sembrano dirci che maturare significa in prima istanza negare, mettere in discussione l’ordine stabilito.