Stefano Francoli
Per quanto complessi possano essere, i problemi attuali sono radicati in storie antiche quanto l’umanità. Formare le qualità umane per migliorare gli ambienti di vita e di lavoro, è po’ come risalire alle radici di queste storie.
Se incoerenza, incompletezza, cambiamento, contraddizioni caratterizzano l’attualità, la hashtag#formazione può darsi compiti coerenti con lo spirito dei tempi diventando collage e dialogo.
La conoscenza autentica – nel senso letterale: «di cui divento autore» – è una trasformazione, un’iniziazione, una soglia di attraversamento.
Le aziende non esistono. Esiste invece un complesso tessuto di trame, di storie personali, che si fa carne ossa e relazioni.
Vale di più la capacità di dare risposte efficaci attraverso organizzazione e automazione? O vale di più assecondare l’inclinazione umana a porsi domande, immaginare, cercare relazioni?
Chi ama il proprio lavoro lo sperimenta quotidianamente: l’attività che svolge rappresenta un esercizio sia operativo che di spiritualità; sia una produzione materiale che una costruzione di significato.
L’esercizio poetico giova all’interpretazione di sentimenti ed emozioni. Ma, in azienda, diventa esplorazione attiva e coinvolgente di valore.
Poesia e arte servono all’impresa per fare impresa. Sono linguaggi che stimolano a risolvere creativamente i problemi presenti e costruire scenari futuri.