Poesia al lavoro
La poesia mostra il valore e la potenza della parola, fa capire cosa significa comunicare e per questa ragione un luogo di lavoro dovrebbe interessarsene.
Un buon ambiente di lavoro — collaborativo, flessibile, efficace, affidabile, generativo di idee e soluzioni, responsabile, autonomo — è, in fondo, quello nel quale le parole dette (e date) hanno valore perché possono essere ricordate. Diversamente le parole diventano mera informazione che «per sua natura non ha misura, non ha ritmo, non ha numero» e si riduce perciò a «una perdita di tempo».
La poesia mostra il valore e la potenza della parola, fa capire cosa significa comunicare e per questa ragione credo che un luogo di lavoro dovrebbe interessarsene. Non per organizzare ridicoli corsi che usino la poesia come novità, intrattenimento o pretesto formativo. Ma semplicemente per fruirne e trarre da essa ciò che serve per costruire una comunità interessata a esprimere il proprio valore. Come potrebbe essere, appunto, una comunità di lavoro.
Se non lo fa più la scuola, se il tempo libero non concede attenzione a questo argomento perché ritenuto ormai superfluo, allora non resta che la formazione professionale per occuparsene. Dove «formazione» — almeno quella non strettamente tecnica — significa momento in cui imparare come conoscersi, come stare con gli altri, come generare valore.