Staccati dallo sfondo

La sfida offerta dalla tecnologia non è tanto di integrarsi con essa, quanto piuttosto di usarla come sfondo per definire nuove forme di umanità.

Piero della Francesca, Resurrezione

Quando nel 2017, ai partecipanti di TEDxNovaraè stato chiesto se parteggiassero per i bitsdella tecnologia o per gli imprevedibili e imperfetti beatsumani, i palpiti del cuore hanno vinto per oltre il 70%. Anch’io, dopo aver subito per qualche anno la fascinazione del digitale, ho iniziato a rivalutare la funzione delle relazioni corpo-a-corpo. In effetti, era stato il sogno di liberarmi dallo scomodo confronto con gli altri a portarmi in una direzione che smaterializzasse i miei contatti con il mondo.

Nel suo libro La mente inquieta. Saggio sull’Umanesimo– ripreso in maniera sintetica dal video Piero della Francesca e l’Umanesimo tragico – Massimo Cacciari affronta indirettamente i turbamenti della nostra epoca, tracciando un quadro di quel momento storico tutt’altro che possente e trionfante come i libri di storia vorrebbero far credere. L’Umanesimo infatti, in profonda analogia con la stretta attualità, è un periodo di frattura col passato, che ritrae l’essere umano a un bivio. Anzi, a quell’eterno bivio cui, per nostra natura, non possiamo mai sottrarci. Da una parte, la sonnolenta ma inconsistente voglia di affidarsi alla Fortuna: senza scegliere, senza dover pensare continuamente al proprio futuro. Dall’altra, la volontà di realizzare pienamente se stessi, che si può compiere però  – come mostra Piero della Francesca con il volto di Cristo nella sua Resurrezione– soltanto attraverso una personale Passione, che ci mette a contatto con gli anfratti più bui delle nostre debolezze e ci domanda: «chi vuoi essere tu, uomo?».

Ora come allora, lo smisurato progresso tecnico e scientifico ha il pregio di aprire una ferita collettiva e di porci davanti alla nostra finitudine. La sfida offerta dalla tecnologia, perciò, non è tanto di integrarsi con essa, quanto piuttosto di usarla come sfondo per definire nuove forme di umanità che diano risposta alle questioni incombenti del nostro tempo: la solitudine diffusa; l’incertezza per il futuro; la fragilità delle relazioni; l’educazione di una nuova generazione che sembra sfuggire a schemi ormai decaduti.

Non c’è come acuire le proprie debolezze per staccarsi dallo sfondo, per vedere una nuova nascente luce e un paesaggio che lo stabile torpore delle certezze aveva velato. Chi vuoi essere tu, in quanto umano? Non ho una risposta. Tranne dire che la ricerca è già di per sé risposta a questa domanda che nessuno riesce per davvero ad accantonare.

Articoli simili