Appena sotto la superficie
Osservato appena sotto la superficie, il conflitto diventa relazione, cioè uno strumento per scoprire-costruire il proprio rapporto con il mondo.
Osservato appena sotto la superficie, il conflitto diventa relazione, cioè uno strumento per scoprire-costruire il proprio rapporto con il mondo.
Non c’è né storia né umanità al di fuori della comunicazione. Ben oltre l’efficacia della tecnica, essa consiste nella possibilità stessa di esistere.
Il sentimento del sacro è l’atteggiamento che trasforma l’angoscia e l’incertezza della vita in una straordinaria risorsa di creatività e di saggezza.
La spiritualità è un’azione. È l’incontro e il dialoga con quella sorgente da cui sgorgano le incessanti sfumature contraddizioni della vita.
La relazione è la condizione umana per eccellenza. Il termine «religione» permette di rievocarne i significati e di renderceli utili oggi.
Ogni percorso, reale o metaforico, contiene una profonda contraddizione. Viverla, attraversarla, significa definire la nostra stessa umanità.
I cambiamenti avvenuti nel lavoro nella prima parte del 2020 sono un pretesto per ripensare l’umano e le relazioni che esso comporta.
Siamo abituati a considerare concreti concetti astratti, per esempio «la tecnologia», «la scuola», ecc. Marx li definisce astrazioni reali e invita a occuparsi dei corpi viventi.
Incoerenza e ricerca hanno la medesima radice. Uno stesso percorso che però si snoda in direzioni opposte.