Innocenti domande di senso
La domanda di senso non chiede il perché delle cose, ma piuttosto come funziona l’esperienza, come posso connettermi agli eventi per generare conseguenzeo soddisfacenti.
La domanda di senso non chiede il perché delle cose, ma piuttosto come funziona l’esperienza, come posso connettermi agli eventi per generare conseguenzeo soddisfacenti.
Al di là delle contraddizioni che caratterizzano l’esistenza, si apre un orizzonte che mette in contatto con le radici e con il divino che c’è nella vita.
L’origine, e di conseguenza, la memoria non sono qualcosa di materiale collocato nel tempo e nello spazio. Sono piuttosto un processo culturale di creazione di significato che dà corpo alla vita.
La felicità è la meditazione consapevole del gesto che ritaglia la vita. È, al tempo stesso, esperienza creativa, ricerca di significato ed esercizio di libero piacere.
Per quanto complessi possano essere, i problemi attuali sono radicati in storie antiche quanto l’umanità. Formare le qualità umane per migliorare gli ambienti di vita e di lavoro, è po’ come risalire alle radici di queste storie.
Il successo, lontano dall’essere un risultato materiale, è la consapevolezza di un’eredità. La connessione tra ciò che è accaduto e la capacità di comprenderne cause, sviluppo ed effetti.
La bellezza è un’azione etica. È sentire il rapporto con se stessi e con il mondo. È comprendere come questo rapporto cambia il modo di guardare, di pensare e di agire.
L’Io è quell’invenzione moderna che protegge dall’angoscia della precarietà. Ma è anche una struttura fatta di vuoto che permettere di riconnettersi all’infinito, alla vita, a Dio.
Paradossalmente, ricordare è dimenticare, e viceversa. Dimenticare è un metabolismo che restituisce ai ricordi la loro piena vitalità.