Etica del contorno
Il contorno ritaglia una porzione di realtà. Nel disegnare un contorno non conta solo quello che c’è dentro ma ciò che resta fuori.
Il contorno ritaglia una porzione di realtà. Nel disegnare un contorno non conta solo quello che c’è dentro ma ciò che resta fuori.
Le parole sono la storia della nostra esistenza. Quanto più sono leggere, tanto più rivelano la verità di un percorso di vita.
Le intersezioni sono i confini che corrono tra i nostri saperi, le nostre convinzioni. Sono i sottili spazi di significato con i quali ridefinire la nostra esistenza.
La sospensione è più di una pausa di riflessione. È la riconnessione con l’origine, l’istante in cui, attraverso le parole, la realtà prende nuova forma.
Chiarire non è tanto distinguere e separare, quanto piuttosto risalire a un concetto che include tutti gli altri e che, al tempo stesso, ne sfuma i dettagli.
La gratitudine può essere considerata un vero e proprio esercizio di sospensione del giudizio. È mettere da parte se stessi per disporsi ad accogliere la vita.
Al di là delle contraddizioni che caratterizzano l’esistenza, si apre un orizzonte che mette in contatto con le radici e con il divino che c’è nella vita.
L’Io è quell’invenzione moderna che protegge dall’angoscia della precarietà. Ma è anche una struttura fatta di vuoto che permettere di riconnettersi all’infinito, alla vita, a Dio.
Nella vita le contraddizioni non sono reali. Sono porzioni di esperienza che appaiono contraddittorie perché ritagliate da una totalità ben più vasta cui appartengono.
Il cambiamento è lo sfondo che permette di vedere che cosa di noi resta immutato. È l’evento grazie al quale possiamo dire chi siamo.
Comunicare è l’arte di rintracciare i propri pregiudizi e preconcetti. Romperli. Per ricostruire comportamenti, atteggiamenti, modi di scegliere e di agire.
Prendersi una pausa dalla realtà è lasciarsi venire a trovare. È un esercizio di meditazione in cui trasformare consapevolmente il senso della propria esistenza.