Vie per la salvezza
Il percorso iniziatico e l’utilizzo dei simboli rappresentano un accesso al sacro, un modo per restituire consistenza al senso del tempo e a quello della vita.
Il percorso iniziatico e l’utilizzo dei simboli rappresentano un accesso al sacro, un modo per restituire consistenza al senso del tempo e a quello della vita.
Come le parole, anche le persone hanno una loro etimologia. Una storia evolutiva che ne definisce progressivamente l’identità.
Il senso dell’avventura non è altro che l’avventura del senso. La ricerca di una missione di vita, l’incontro con l’esperienza e con il patrimonio bioculturale.
La felicità è la meditazione consapevole del gesto che ritaglia la vita. È, al tempo stesso, esperienza creativa, ricerca di significato ed esercizio di libero piacere.
La bellezza è un’azione etica. È sentire il rapporto con se stessi e con il mondo. È comprendere come questo rapporto cambia il modo di guardare, di pensare e di agire.
È nelle esperienze vissute, in questo patrimonio immateriale, che possiamo trovare i semi di un nuovo futuro.
In una visione sfocata della realtà conviene interpretare quest’ultima unendo punti radi e leggeri, capaci di assorbire l’impatto delle incertezze crescenti.
Il sacro, è la spiritualità che è il suo consapevole esercizio, è il contatto con lo stato nascente, con i significati che diamo alla vita appena essa prende forma.
La missione non è una destinazione cui arrivare, ma una spinta da corrispondere. Un’energia incanalata in un certo schema. Non è un compito, ma darsi un compito.
Il tempo è un dialogo. È una soglia da cui filtra la luce della vita. È un esercizio costante e imperfetto con il quale la vita diventa un percorso di verità.
Praticare la filosofia per me è stata una via di risveglio e di liberazione. La ricerca di un centro, di un equilibrio che si mantiene stabile reinventando il senso e i significati dell’esperienza.
Vivere è convivere. Cogliere la rete di significati e di circostanze in cui siamo immersi. Riconoscere in ogni istante la loro presenza. E così, riconoscere chi siamo.