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Case verso casa – è il titolo di queste immagini. Semi di bellezza sulla via del ritorno, quasi che un ordine cosmico e intuitivo getti una luce sul paesaggio e un sentimento del mondo dentro di sé.

Immagini viste e riviste mille volte, se possibile altri mille volte catturate senza però averne potuto cogliere la più intima natura. E in effetti, qualunque sia l’immagine, solo raramente essa restituisce ciò che altrimenti manca: lo sguardo di chi guarda1.

Non c’è significato autentico e profondo senza questa unità tra autore e soggetto, tra spettacolo e spettatore, perché questi due aspetti, solo in apparenza separati, sono una cosa sola2.

Se questa unità viene a mancare, non resta altro che una cartolina. Pura estetica, finta bellezza, equilibrio meramente razionale di forme accostate l’una all’altra. Nell’altro caso, l’unità è come la complessità indissolubile di un brano musicale. È sufficiente che una sola nota venga isolata dalla melodia per rompere la completezza dell’esperienza.

Indipendentemente dall’esito felice o infelice che queste immagini vorrebbero comunicare, almeno in linea di principio, la metafora della foto di paesaggio, concepita come esperienza unitaria, che non distingue il soggetto dall’oggetto dell’azione, è applicabile a ogni istante di vita. Un dialogo, un incontro, la contemplazione di una scena quotidiana vissuta come comunione profonda con le cose, prima di qualsiasi distinzione possibile, suscita un senso che più di altri è probabilmente prossimo alla perfezione, alla gioia, alla dimensione dell’eterno.

Per quanto difficile da praticare, questo esercizio — il metaforico e immaginario «scatto fotografico» di una qualsiasi scena di vita, anche la più banale — è forse l’unico in grado di produrre un godimento pieno dell’esistenza. Perché qui, nell’istante fatale, non c’è più ego, ma soltanto mondo; non c’è più tempo che scorre, ma momento che dura; non c’è più ieri o domani: tutta la vita è raccolta nel pugno della mano3, pronta a distendersi come un destino, è la gioia sopravanza qualsiasi (sciocca) aspettativa.

  1. R. Ronchi, Il canone minore, Feltrinelli, Milano, 2017 ↩︎
  2. R. Manzotti, La mente allargata, Il Saggiatore, Milano, 2019 ↩︎
  3. E. Leo, Noi e la Giulia, Warner Bros., 2015 ↩︎

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